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Parametri

Poichè il comportamento di un resistore reale si discosta, seppur di poco da quello ideale di una resistenza, occorre tenere presente alcuni parametri che in pratica descrivono le caratteristiche reali di un resistore.
Questi parametri vengono forniti dal costruttore del componente stesso, e sono

-Valore nominale: rappresenta il valore di resistenza che il componente dovrebbe presentare a temperatura ambiente (25°C).

-Tolleranza: poichè la realizzazione fisica di un resistore implica un certo fattore di precisione, il valore effettivo del resistore difficilmente coincide in modo perfetto con il valore nominale. Per questo motivo viene indicata dal costruttore la tolleranza, cioè lo scarto percentuale massimo del valore di resistenza reale rispetto al valore nominale.
Così, se per esempio un resistore ha valore nominale di 100 K W e tolleranza ±5%, vuol dire che il suo valore reale è sicuramente compreso tra 95 e 105 K W .

-Potenza nominale: come sappiamo una resistenza attraversata da una corrente elettrica dissipa energia sotto forma di calore (effetto joule). Abbiamo anche già detto che la potenza dissipata, ovvero l'energia dissipata nell'unità di tempo, da una resistenza R attraversata da una corrente I e ai cui capi vi è una tensione V, è espressa dalla relazione

P = V·I

o anche

P = R·I2    o    P = V2

R

Il resistore reale dissipa questa potenza attraverso la sua superficie quindi, poichè le dimensioni sono ben definite e limitate, anche la potenza che esso è in grado di dissipare senza subire "alterazioni fisiche" a causa dell'eccessivo calore è limitata. Questa potenza massima oltre la quale il resistore non può lavorare (in pratica brucia) è definita potenza nominale.

-Tensione nominale: è la massima tensione a cui può lavorare un resistore. Valori molto comuni sono 250V, 500V, 750V.

-Coefficiente di temperatura: nei resistori il valore di resistenza varia con la temperatura. Entro certi limiti possiamo ritenere valida la seguente relazione lineare

R = R0·(1+ a · D T)

dove R0 è il valore della resistenza a 25°C, D T è la variazione di temperatura rispetto ai 25°C, e a è il coefficiente di temperatura. Tale coefficiente viene espresso in percentuale al grado (%/°C) o in parti per milione al grado (ppm/°C), e dipende sostanzialmente dal materiale di cui è costituito il resistore stesso.

-Stabilità: qualsiasi corpo è soggetto a deterioramento con il passare del tempo, e così anche i componenti elettronici. Questo invecchiamento, a seconda delle condizioni più o meno gravose di lavoro, nei resistori provoca una variazione più o meno marcata del valore di resistenza. La stabilità ci da modo di quantificare questa variazione fornendoci, in condizioni specifiche di carico e di temperatura, la variazione percentuale D R/R(%) in funzione delle ore di lavoro del resistore.

Altri parametri, che però vengono considerati solo quando si è di fronte a particolari esigenze di progetto, sono:

-Caratteristica resistenza-frequenza: è un parametro che viene considerato quando il circuito lavora con segnali a frequenze molto elevate, poichè a tali frequenze intervengono dei fenomeni capacitivi e induttivi, dovuti alle caratteristiche costruttive del resistore, che ne variano il valore di resistenza.

-Coefficiente di tensione: indica la variazione della resistenza al variare della tensione applicata, e si esprime in parti per milione al volt (ppm/V).

-Tensione di rumore: nei conduttori vi è un moto caotico degli elettroni che genera una piccolissima tensione fluttuante ai loro capi. Il valore di questa tensione di rumore è proporzionale alla tensione continua che viene applicata ai capi del resistore e quindi viene espressa in µV/V.

 

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