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Preparazione del master

Con "master" intendo il disegno della traccia rame del circuito, che userete a mo' di "pellicola" per impressionare la basetta. Esistono diversi modi per produrre il master:

  • (metodo ideale) Nella remota eventualità che sia fornito assieme alla vostra rivista di elettronica preferita, potreste avere già pronto il master su acetato (molti anni fa Fare Elettronica lo faceva; ora non sono molto aggiornato sulle riviste di elettronica, ma temo che non ci sia più nessuno così generoso). In questo caso vi schiverete un sacco di rogne e otterrete un circuito stampato molto preciso e pulito: la produzione del master è probabilmente la fase che introduce piú imprecisioni.

  • (metodo ormai sconsigliato) Potete fotocopiare la traccia rame (precedentemente stampata su carta comune) su un foglio di acetato. Consiglio di usare un’ottima fotocopiatrice: andate in una buona cartoleria, meglio se una copisteria o uno studio eliografico. In ogni caso la qualità della fotocopia non sarà al livello dei master che trovate sulle riviste; se la osservate controluce noterete che il livello di opacità non è eccessivo. Io personalmente ho risolto il problema facendo tre copie identiche del master e sovrapponendole con la massima precisione, fermandole con qualche colpo di graffettatrice. Facendo in questo modo si ottiene ovviamente una definizione un po’ peggiore (scordatevi di fare le schede madri), ma un ottimo contrasto.

    Nota importante: le fotocopiatrici non sono per nulla fedeli, quindi le tre copie è meglio farle "in un colpo solo", preparando prima un foglio di carta su cui il master compaia in triplice copia e poi trasferendo su acetato questo singolo foglio. Se la traccia rame è troppo grande e non ci sta, fate un’unica triplice copia e non tre copie singole (ossia specificate "3 copie" sul pannello della fotocopiatrice, non premete tre volte il pulsante di stampa). Non so esattamente il motivo per cui vengano meglio, ma è un fatto appurato: se volete sprecare tre fogli di acetato, fate pure la prova comparativa.

  • (metodo consigliato) Al giorno d'oggi sia le stampanti laser che quelle inkjet sono capaci di stampare dei master discreti direttamente su acetato (attenzione: per le inkjet sono necessari dei fogli particolari, col lato di stampa più ruvido!). Io ho avuto una brutta esperienza con una inkjet dell'HP, ma dicono che le Epson stampino bene. In ogni caso, se avete una stampante laser o inkjet vale almeno la pena di provare. Vi consiglio di stampare la traccia rame "invertita", come se la guardaste dal lato componenti; questo vi permette di appoggiare il lato di stampa dell'acetato direttamente sulla basetta e di minimizzare l'effetto ombra (di cui parlerò anche più avanti).

  • (metodo sperimentale) C'è chi è andato ancora più in là, e oltre ad utilizzare la stampante produce i master su carta comune, confidando sul fatto che le "parti nere" blocchino i raggi UV molto meglio delle "parti bianche"! Anche in questo caso è meglio stamparli invertiti, per il motivo già citato; inoltre i tempi di esposizione si allungheranno in modo considerevole rispetto a quelli necessari con l'acetato (da tre a cinque volte).

Basette a doppia faccia: qualunque sia il metodo che utilizzate, è opportuno produrre contemporaneamente entrambe le facce, per mantenere la fedeltà fra di esse. Infatti sia le stampanti che (soprattutto) le fotocopiatrici hanno delle tolleranze di stampa che potrebbero risultare inaccettabili per ciò che dovete fare.

 

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