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last, latex, ldd, ln, locate


last

Ogni accesso al vostro sistema GNU/Linux viene monitorato e memorizzato nel file /var/log/wtmp visualizzabile con qualsiasi editor di testi. Malgrado questo è possibile utilizzare il comando last appositamente studiato per l'azione. La forma per l'utilizzo è la seguente:

$ last

Per visualizzare al meglio il risultato del comando è consigliabile indicare il numero di righe nel seguente modo:

$ last -10

Alternativamente è possibile ridirigere l'output del comando a more in modo di visualizzare il tutto una pagina alla volta. La forma è:

$ last|more


latex

Chi già conosce questo comando sarà conscio che la sua presenza in questa lista lo riduce notevolmente di valore. Non è assolutamente quello che l'autore desidera ottenere ma è vero che spesso un utente utilizza quest'ultimo in rare occasioni con limitate opzioni; questo è il caso in esame.

Cos'è LATEX? E' un insieme di macro per la formattazione e produzione di documenti scritti in TEX. La modalità comune per elaborare un documento compatibile è la seguente:

$ latex documento.tex

Se l'esecuzione del comando termina con successo potrete notare nella stessa directory dove è presente "documento.tex" il nuovo file "documento.dvi" formato pronto per la stampa. Per visualizzarlo è possibile utilizzare l'applicazione xdvi, per la conversione in altri formati fate riferimento ai comandi dvips e dvipdfm.

Desiderosi di provare? Ok, digitate:

$ vi documento.tex

Verrà aperto l'editor vi.

Premere il tasto "i" per entrare in modalità inserimento e scrivere:

\documentclass{article}
\usepackage[T1]{fontenc}
\usepackage[latin1]{inputenc}

\begin{document}
Ciao Mondo!
\end{document}

Uscite e salvate premendo il tasto e i caratteri ":wq!" ed eseguite le istruzioni già date per compilare il documento e visualizzarlo.


ldd

I sistemi del ceppo Unix (GNU/Linux compreso) hanno un'organizzazione ottimizzata degli esecutivi e le librerie necessarie per quest'ultime. Per vedere quali librerie sono utilizzate da un particolare comando:

# ldd /usr/bin/bitchx
libncurses.so.5 => /lib/libncurses.so.5 (0x40021000)
libresolv.so.2 => /lib/libresolv.so.2 (0x4005f000)
libcrypt.so.1 => /lib/libcrypt.so.1 (0x40071000)
libm.so.6 => /lib/libm.so.6 (0x4009e000)
libdl.so.2 => /lib/libdl.so.2 (0x400bc000)
libc.so.6 => /lib/libc.so.6 (0x400bf000)
/lib/ld-linux.so.2 => /lib/ld-linux.so.2 (0x40000000)

In questo esempio, il comando bitchx (un client famoso per IRC) richiede le librerie indicate per essere eseguito.


ln

GNU/Linux permette di creare dei link ai file per una migliore gestione. Un link vi permette di dare ad un singolo file nomi multipli. I file nel sistema sono identificati da un proprio numero inode. Una directory è una lista di numeri inode con i corrispondenti nomi dei file. Esistono due tipi di link (collegamenti): hard link e link simbolici. Entrambi sono rappresentazioni di un file ma con particolari differenze. Analizziamo ora l'utilizzo e in seguito le differenze tecniche. Per creare un semplice link (hard link) digitiamo:

$ ln doc filelink

Con il comando appena digitato troveremo nella nostra directory due file che sono la medesima cosa: doc filelink. Modificare filelink vuol dire apportare delle variazioni a doc, il file di riferimento. Per creare un link simbolico è necessario aggiungere l'opzione "s" al nostro comando:

$ ln -s doc filelinksimbolico

Analizzando il contenuto della nostra directory troviamo ora, oltre a "filelink", "filelinksimbolico", il nuovo riferimento a "doc". L'approccio è il medesimo. Modificando "filelinksimbolico" apportiamo delle variazioni a "doc".

Differenze tra hard link e link simbolici Un hard link è un collegamento al numero inode di un file. I permessi su questo tipo di file sono gli stessi del file originale. Se decidete di cancellare un hard link il file originale non viene eliminato. Un link simbolico a differenza del caso precedentemente esaminato è un "collegamento ad un nome di file" e non ad un numero inode. Questa forma offre maggiore flessibilità operativa nell'uso comune ed è la scelta largamente utilizzata. Il link simbolico ha permessi differenti da quello originali ma nella manipolazione del file, gli ultimi riferimento sono fatti sui permessi del file originale.


locate

Questo comando è utile per trovare file nel sistema ma ha un comportamento diverso dal comando find già analizzato. Quest'ultimo compie una ricerca nel sistema, mentre il secondo, locate (o slocate per distribuzioni recenti compatibili con Red Hat), analizza un file di testo indicizzato migliorando le prestazioni della ricerca e riducendo il carico delle risorse utilizzate. Il file indicizzato viene creato con un processo di cron generalmente in orari notturni. Se l'utilizzo del vostro computer è quello comune e saltuario potreste saltare spesso l'esecuzione del processo di aggiornamento e in tal senso è possibile agire in modi differenti, modificando il file di esecuzione del processo o lanciando quest'ultimo manualmente. Con i dovuti diritti dell'utente root digitate:

# updatedb

Al termine dell'esecuzione del comando, la modalità di utilizzo del comando locate per qualsiasi utente del sistema è la seguente:

$ locate stdio.h
/usr/include/stdio.h
/usr/include/bits/stdio.h
/usr/include/lam/stdio.h

Se da un lato la ricerca con locate risulta molto più efficiente, l'efficacia nel trovare determinate cose è relativa alla fase di aggiornamento del file indicizzato. In tal senso il comando find può risultare la scelta migliore.

 

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