Utilizzare fdisk
Questa applicazione è minimale nell'interattività ma molto potente. Malgrado le numerose opzioni si può analizzare
un percorso comune per gli utenti.
- Eseguire
fdisk . E' possibile farlo durante le fasi di installazioni di GNU/Linux o successivamente durate la normale
esecuzione.
- Digitate la lettera "p" per visualizzare le partizioni presenti. Potrete notare che ogni partizione presenta una serie
di dati tra i quali un proprio device boot (ad esempio
/dev/hda1 ) e il tipo di "System". Se avete creato
le partizioni da Windows troverete nell'ultimo campo valori come VFAT o FAT16, FAT32, i tipici file system (un file system è
uno strumento per la gestione e l'organizzazione dei file) di questo sistema operativo.
- Cambiate il partizionamento del vostro disco fisso. Utilizzate i tasti 'd' per cancellare le partizioni già esistenti e
il tasto "n" per crearne di nuove. Se volete mantenere la partizione di Windows non agite su quest'ultima con le opzioni
indicate.
- Digitate nuovamente la lettera "p" per visualizzare ogni cambiamento. Le partizioni create in questa fase saranno di
tipo LINUX NATIVE (Linux Native è rappresentato dal file systema ext2) le quali vanno bene per l'installazione della distribuzione
ma non per la partizione Swap. Per quest'ultima infatti è necessario digitare la lettera "t", indicare la partizione
in questione, visualizzare i tipi presenti (lettera "l") e confermare la scelta. La codifica per le partizioni Linux Swap
è il numero "82".
- Visualizzate lo stato della vostra configurazione con la lettera "p". Se siete soddisfatti confermate il tutto digitando
il tasto "w".
Esiste una versione di fdisk anche per Dos ma il numero di file system supportati è minore e sono esclusi i tipi
relativi a GNU/Linux. Sono inevitabili le considerazioni negative che nascono da questo ambiente che cerca di ostruire soluzioni alternative
e concorrenti con ogni mezzo disponibile. Una buona mossa per una compagnia ma quanto di tutto questo è positivo ai fini evolutivi
e sociali?
Nota su ReiserFS
Molte distribuzioni GNU/Linux hanno introdotto l'installazione e la configurazione di questo tipo di file system. ReiserFS è
particolarmente attraente perchè introduce un file system journaled, un sistema veloce e sicuro in caso di problemi o salti di
corrente elettrica che potrebbero rovinare i dischi fissi e i relativi dati contenuti. Un file system journaled può risultare
particolarmente utile man mano che cresce la dimensione dei dischi fissi.
Utilizzare ReiserFS è già una garanzia nel momento stesso che scrivo il presente manuale quindi è possibile scegliere
quest'ultimo in alternativa al classico ext2: il file system è stato ufficialmente introdotto nel kernel di Linux dalla versione
2.4.1 dello stesso.
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