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Utilizzare fdisk

Questa applicazione è minimale nell'interattività ma molto potente. Malgrado le numerose opzioni si può analizzare un percorso comune per gli utenti.

  1. Eseguire fdisk. E' possibile farlo durante le fasi di installazioni di GNU/Linux o successivamente durate la normale esecuzione.

  2. Digitate la lettera "p" per visualizzare le partizioni presenti. Potrete notare che ogni partizione presenta una serie di dati tra i quali un proprio device boot (ad esempio /dev/hda1) e il tipo di "System". Se avete creato le partizioni da Windows troverete nell'ultimo campo valori come VFAT o FAT16, FAT32, i tipici file system (un file system è uno strumento per la gestione e l'organizzazione dei file) di questo sistema operativo.

  3. Cambiate il partizionamento del vostro disco fisso. Utilizzate i tasti 'd' per cancellare le partizioni già esistenti e il tasto "n" per crearne di nuove. Se volete mantenere la partizione di Windows non agite su quest'ultima con le opzioni indicate.

  4. Digitate nuovamente la lettera "p" per visualizzare ogni cambiamento. Le partizioni create in questa fase saranno di tipo LINUX NATIVE (Linux Native è rappresentato dal file systema ext2) le quali vanno bene per l'installazione della distribuzione ma non per la partizione Swap. Per quest'ultima infatti è necessario digitare la lettera "t", indicare la partizione in questione, visualizzare i tipi presenti (lettera "l") e confermare la scelta. La codifica per le partizioni Linux Swap è il numero "82".

  5. Visualizzate lo stato della vostra configurazione con la lettera "p". Se siete soddisfatti confermate il tutto digitando il tasto "w".

Esiste una versione di fdisk anche per Dos ma il numero di file system supportati è minore e sono esclusi i tipi relativi a GNU/Linux. Sono inevitabili le considerazioni negative che nascono da questo ambiente che cerca di ostruire soluzioni alternative e concorrenti con ogni mezzo disponibile. Una buona mossa per una compagnia ma quanto di tutto questo è positivo ai fini evolutivi e sociali?


Nota su ReiserFS

Molte distribuzioni GNU/Linux hanno introdotto l'installazione e la configurazione di questo tipo di file system. ReiserFS è particolarmente attraente perchè introduce un file system journaled, un sistema veloce e sicuro in caso di problemi o salti di corrente elettrica che potrebbero rovinare i dischi fissi e i relativi dati contenuti. Un file system journaled può risultare particolarmente utile man mano che cresce la dimensione dei dischi fissi.

Utilizzare ReiserFS è già una garanzia nel momento stesso che scrivo il presente manuale quindi è possibile scegliere quest'ultimo in alternativa al classico ext2: il file system è stato ufficialmente introdotto nel kernel di Linux dalla versione 2.4.1 dello stesso.

 

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